Ecco a voi la nuova tendenza della primavera-estate 2014: in arrivo direttamente da New York, per mano della hairstylist Aura Friedman che voleva realizzare sulle chiome (rigorosamente castane medio-lunghe) l’effetto di un raggio di luce casuale. Ebbene, diciamo finalmente addio a shatush e balayage, ma siamo veramente pronti a dare il benvenuto allo splashlight?
Queste sono solo alcune immagini del nuovo hairtrend di questa estate. Molto simpatico, devo ammetterlo. Ma andiamo ad approfondire meglio le caratteristiche di questa moda così divertente.
Lo splashlight consiste in un metodo di decolorazione parziale che dà vita ad una striscia orizzontale di capelli più chiari, dai margini più o meno marcati, dando l’idea di un raggio di sole, il quale colpisce la capigliatura da una precisa angolazione e secondo una precisa traiettoria.
Bene, definiamo qualche vantaggio: a differenza dello shatush/chatouche, che doveva essere ritoccato quando i capelli si allungavano, lo splashlight interessa la zona centrale della chioma. Di conseguenza non c’è bisogno di stare sempre lì a sistemare il colore. Senza dubbio un altro vantaggio è la scelta di chioma illuminata e raffinata oppure colorata e divertente.
Purtroppo però le belle notizie sono sempre accompagnate da brutte, bruttissime o anche pessime notizie, in base al risultato finale. Spieghiamoci meglio. E’ evidente che questo effetto richiede una capacità manuale non indifferente. E’ dunque oltremodo sconsigliato eseguire questa “manovra” da sole a casa. Soprattutto è sconsigliato richiedere lo splashlight a parrucchieri in cui non si ha fiducia, oppure parrucchieri con poca esperienza: la buona riuscita del colore necessita precisione e il margine di errore è pressoché nullo! Un secondo svantaggio è che, una volta stanche dell’effetto, bisogna tenere in considerazione che la striscia decolorata si trova in mezzo a una chioma scura, quindi qualsiasi colore vorrete mai “aggiungere” all’intera chioma sarà sempre più chiaro in corrispondenza della decolorazione.
Tiriamo le somme. Questo splashlight ci piace o no?
ASSOLUTAMENTE NO!!
Chi di voi ha già avuto esperienza con lo shatush sa già a cosa alludo, e quindi mi rivolgo a voi. Capelli rovinati, sfibrati, che si spezzano e riempiono di doppie punte. Giusto?
Ma con lo shatush è facile risolvere, perché solo le punte possono tranquillamente essere tagliate via, nonostante il vostro cuore vi avesse implorato di tenerle: il vostro cervello, a suo tempo, vi convinse che i capelli sarebbero ricresciuti più sani e forti una volta eliminate le punte decolorate. Ma con lo splashlight quanto tempo ci vorrà a sanare le lunghezze???
Posto che la decolorazione è stata di una certa entità, visto che ha schiarito da un castano a un biondo, e posto che essa sia situata proprio al centro delle vostre lunghezze (quindi a un livello-nuca/spalle), siete disposti a tagliare via, nel caso di capelli rovinati, tutte le vostre lunghezze per un sano caschetto??
Avete pianto con lo shatush, perché vi siete rese conto che la decolorazione fa male (è inutile dire “ma io li curo”, “la parrucchiera è brava”, “magari non mi si sfibrano i capelli”, perchè LA DECOLORAZIONE FA MALE, punto). Siete disposte a patire l’ennesima sofferenza dovuta alla decolorazione?
Io non lo farei mai, nemmeno tra un milione di anni 😀
Spero vivamente di avervi fatto desistere dal desiderio di rovinarvi la chioma per sempre (o anche solo per un paio d’anni), e di rovinare la vista a noi amanti della salute dei capelli. Buon proseguimento!
P.S. Vi consiglio un gruppo carinissimo di FB su cui potete imparare tutto ciò che vi serve a proposito della cura dei capelli 🙂