Buongiorno! Parliamo di un argomento importante, soprattutto perché oggi molti convivono con un gatto, oppure si sono avvicinati da poco a questa specie per passione, per caso o per moda, ma ancora non sanno cosa ciò possa comportare.
Approfittando del compleanno della mia mammina, oggi scrivo un articolo sul suo figlio prediletto: Poldo. Il bimbo nella foto.
E’ estremamente importante conoscere queste piccole informazioni, perché ognuno di noi avrà a che fare con uno o più gatti nella propria vita, decidendo di adottarne uno, oppure trovandosi un randagio nel cortile. Ciascuno di noi poi saprà che aspetto approfondire. L’importante insomma è esserne a conoscenza.
Nonostante il gatto sia un animale sinuoso, elegante e pulito (almeno la maggior parte delle volte), può risultare anche vettore di alcune malattie, che in questo caso si chiamano zoonosi (=malattie causate da un animale).
- Perché ho deciso di parlare delle malattie/infezioni causate dal gatto?
Il gatto è l‘animale domestico per eccellenza, perché non necessita di troppe cure. Il gatto è indipendente, si lava da solo, già da cucciolo, avendo l’istinto di scavare, capisce che i bisogni si fanno le lettiera. Si dice che accarezzando il gatto, quest’ultimo sia in grado di assorbire le energie negative. E poi fa compagnia, perché è un animale di carattere. Carattere malefico, ma pur sempre carattere.
Siccome molte di noi amano truccarsi, amano curare la pelle di viso e corpo, amano avere uno stile di vita salutare, bisogna sapere che tramite le mani non lavate, dopo aver accarezzato il gatto, si possono trasportare batteri agli occhi, alle mucose di naso, bocca eccetera.
- Chi viene colpito da queste malattie?
Rischiano il contagio le persone con un sistema immunitario debole, quindi persone malate di AIDS o che hanno subìto il trapianto, persone con malattie autoimmuni, bambini piccoli e anche addirittura le donne incinte, che rischiano di trasmettere il batterio al feto.
- Come si rischia il contagio?
Il contatto col batterio può avvenire direttamente o indirettamente. Direttamente significa che l’ospite (la persona che contrae la malattia) viene a contatto col batterio toccando proprio il gatto oppure le secrezioni del gatto, tra cui escrementi, urine (lettiera in generale), muco, saliva, sangue, oppure morsi, graffi, cibo contaminato. Indirettamente invece vuol dire che l’ospite viene a contatto con dei vettori “secondari” tipo i parassiti (pulci, zecche).
- Quali sono le malattie?
I rischi principali sono rappresentati da micosi, toxoplasmosi, salmonellosi, rabbia. Insomma so che vi starete chiedendo “realmente” quando vi dovete preoccupare. Bisogna preoccuparsi quando subìte un graffio profondo, un morso in cui si possa sviluppare un batterio anaerobio obbligato (ovvero quelli come il batterio del tetano che si sviluppano SOLO in assenza di ossigeno), oppure quando vi dimenticate di lavare le mani e vi toccate le mucose degli occhi, naso, bocca. Le donne, nel periodo della gravidanza, dovebbero stare chiuse in una campana di vetro e basta.
- Deduciamo che…
Bisogna ricordarsi assolutamente di lavare mani e braccia dopo aver toccato i gatti selvatici (i quali lasciano quasi sempre la sensazione di mani sporche, quindi non è così difficile), ma anche i gatti domestici, soprattutto quelli che escono ogni tanto a fare l’ora d’aria. Lavare le mani appunto prima di mangiare, stuzzicare snack (che è buona abitudine anche se non avete contatti con gatti), o anche dopo aver ripulito la lettiera (meglio farlo quindi adoperando guanti), dopo aver toccato le scodelle e addirittura i cuscini su cui i mici dormono.
Sarebbe buona abitudine quindi visitare il veterinaio insieme al micio ogni tanto, e visitare un dottore per umani nel caso in cui ci capiti di essere morsi (a me è capitato, ouch!).
Mi raccomando quindi ai vostri a-mici e… Buon make up!