Prodotti terminati di APRILE 2015

Eccoci con l’ennesimo articolo d’eccezione. Non parliamo nello specifico di un rimedio per la cura della persona, bensì di alcuni dei prodotti che ho terminato nello scorso mese.

Effettivamente capita di rado che io riesca a terminare tanti prodotti tutti insieme (e ad essere sinceri, in alcuni di questi è rimasto un filo di prodotto, quindi ancora non ho buttato tutti i contenitori). Per questo, siccome “i terminati del mese” sono una tendenza tra blogger molto interessante, ho deciso che la seguirò anch’io qualche volta. … Semmai riuscirò a terminare più di un prodotto prima di fine mese.

  • In diversi articoli in passato vi avevo anticipato della mia esperienza con lo shampoo. Ve l’avrò ripetuto mille volte ormai che negli ultimi mesi, grazie all’utilizzo dello shampoo della GreeNatural -recensito nell’articolo del primo maggio, in onore della festa dei lavoratori- sono riuscita a tenere i capelli puliti per un periodo di tempo lunghissimo e impensabile per molte persone (ho ottenuto, per diverse volte, la cute sgrassata per 5-6 giorni consecutivi). Un risultato da record per me, anche se ho sempre lavato i capelli due volte a settimana, quindi non ho particolari problematiche.
    Insomma, lo shampoo è diventata un’azione che si compie pochissime volte al mese (se ci fate caso, una volta a settimana equivale a quattro shampoo al mese, che, detta così, mi sembra una cosa assurda).
    imageEbbene, bando alle ciance, questo è il balsamo che ho accompagnato allo shampoo GreeNatural.
    Balsamo Splend’Or Fiori di Mandorlo e karité. Meglio detto Splend’Or marrone dalle esperte del settore 😛 .
    Con questo ho finalmente chiuso la serie di balsami Splend’Or da provare e, anche con questo, posso confermare che li adoro tutti.
    Non che svolgano chissà quale attività miracolosa, o che contengano chissà quale ingrediente nutriente: costano meno di 1€, se ne usa una bella noce abbondante da frizionare su tutta la chioma (o almeno io preferisco così), districano i capelli e si risciacquano. È un balsamo leggerissimo, ed è purtroppo per questo motivo che in molte si sono trovate male, coi capelli ancora più secchi di prima. Fortunatamente nell’ultimo anno è stata cambiata pure la formulazione: il balsamo Splend’Or nuovo (tutti i tipi) ha l’ingrediente beneath-25, che è un addensante, che quindi ha reso la formulazione un po’ più corposa. Per quanto concerne la profumazione invece possiamo affermare che, sia questo in foto che tutti gli altri, hanno degli odori che rimbalzano tra note dolci e fruttate.
    A dire la verità io non noto una grande differenza tra questo, quello al ribes o quello al cocco: tutti svolgono la stessa funzione districante e condizionante sui miei capelli, costano poco e questo mi basta. Se poi vogliamo aggiungere che sono facilmente reperibili ovunque e che l’inci è accettabile (NON ECOBIO) siamo a cavallo.
    Possiamo usare questi balsami per ammorbidire anche i capelli alle radici, appunto perché sono leggeri, quindi non appesantiscono la produzione di sebo sulla cute, e di conseguenza li possiamo usare anche per il cowash, che era il famoso lavaggio delicato per i mesi estivi.
  • OLIO DI COCCOOOOOOOOimage
    È lui, il famoso prodotto dei miracoli! Ve ne ho parlato proprio pochissimo tempo fa per quanto riguarda il leave in.
    È un prodotto universale e io non smetterò mai di consigliarlo a tutte le mie amiche e ai seguaci del blog: costa 2,30€ negli alimentari indiani, la marca è KTC, è bianco allo stato solido sotto i 24 gradi centigradi e liquido e giallognolo sopra i 24 gradi. È un ottimo strumento da tenere sopra la scrivania per avvisarvi che sta arrivando l’estate 😀
    Ecco qua, lo possiamo usare come impacco pre-shampoo (ve ne avevo parlato qui), come idratante sotto la doccia (qui), come leave in, appunto, e ora ve lo inserisco tra i prodotti terminati di aprile anche se questa sarà la quarta o quinta boccetta vuota che voglio lavare e riporre sulla mensola nascosta in alto nella mia camera per non farci arrivare il gatto. Prima o poi le colorerò in qualche modo per decorare la stanza. Quindi uniamo l’utile al dilettevole.
  • Questo è l’inci di uno shampoo all’aloe della marca Sandokan che ho usato per lavare la mia yorkshire toy Agata negli ultimi “anni”. Ne ho comprato un altro alla lavanda per l’estate, siccome la lavanda è anche un ottimo anti zanzare. Tanto per farvelo sapere.image
    Agata, avendo molti “capelli” lunghi ed essendo un cagnolino estremamente delicato, zozzo e puzzone, richiede lavaggi non troppo ravvicinati e, soprattutto, saponi delicati. Ultimamente mi sono informata, e mi pare che il pH del cane sia praticamente neutro, quindi intorno al 7, e di conseguenza, nemmeno a dirlo, necessita di shampoo adatti. Non potete assolutamente lavare il vostro cagnolino con uno dei vostri prodotti per umani, perché rischiate brutte dermatiti e simpaticissimi pruriti. Questo nello specifico costò un po’, tipo 10€, però il nuovo (quello alla lavanda che ancora non ho mai usato) mi è costato 4€. Quindi è bene comprare una volta all’anno un sapone adatto al loro pH e togliersi il pensiero, piuttosto che creare complicazioni utilizzando ciò che avete in casa. Detto questo, Agata non mi ringrazia nemmeno se uso prodotti buoni perché quando pronuncio la parola “bagnetto” scappa in preda all’attacco di tachicardia e si nasconde.
  • Adorato, mio adorato Burro Cacao della ViviVerde Coop. Ne ho terminati due nel mese di aprile, a dirla tutta. imageQuesto prodotto dovrei mangiarmelo per quanto lo amo: è un balsamo labbra bello corposo, lascia uno strato protettivo morbido e traspirante sulle labbra, e dura diverse ore. Se voi lo spalmate alla sera prima di dormire, lo ritroverete al mattino. In più ho detto che è traspirante perché a differenza degli orrendi stick labbra coi petrolati, questo vi lascia comunque uno strato leggero e non fastidioso. E idrata DAVVERO. Poi è incolore, non altera il colore naturale delle vostre labbra.
    Informazione importante: il burro cacao ViviVerde Coop non ha profumo. Non vi lascia il saporaccio fruttoso col retrogusto amaro classico di alcuni concorrenti.
    L’unico problema di cui ancora non ho capito le cause, è stato l’utilizzo di questo prodotto l’anno scorso durante questo periodo, o comunque durante il periodo del primo sole caldo. Usando solo questo burro cacao, lo scorso anno, mi sono letteralmente cotta le labbra. Ora non so se è perché nell’inci non sono presenti filtri solari, o perché mi ero appena abituata a non avere silicone e petrolio sulle labbra… Comunque consiglio di usarlo bene bene d’inverno e di comprarne d’estate uno un po’ più specifico, con spf. L’aspetto sgradevole del passaggio ad un burro cacao con filtri solari sarà sicuramente il sapore dovuto alla presenza del diossido di titanio (filtro solare fisico verde negli inci) che rende il prodotto leggermente amaro. Io ora ne ho preso uno da Acqua&Sapone con i Minions.
  • Di questo un po’ mi vergogno, lo ammetto. E’ un mascara extra black di Bottega Verde. imageL’inci fa schifo, detto in parole povere, perché contiene bei petrolati. Però risale all’epoca in cui avevo la fissa di farmi arrivare roba gratis per posta tramite OmaggioMania. E comunque ho dovuto terminarlo (l’avevo lasciato chiuso per molto tempo perché dovevo terminare prima i mascara AVON – prima usavo solo make up AVON, di cui ho molti prodotti ancora da terminare) – notate i segni d’utilizzo nell’ultima immagine del collage. Oh, perdonatemi ma il primo principio del passaggio all’ecobio è quello di ridurre gli sprechi, e io con voi sono sincera: già vi avevo parlato della questione del compromesso che si accetta con l’impostazione verde della nostra anima, quindi mi sono sentita in dovere di usare questo e diversi altri prodotti con brutto inci prima di acquistare make up accettabile. Nell’articolo sul mio acquisto da EcoBelli vi iniziavo a far vedere i primi prodotti di make up seri che ho scelto, di cui gran parte ancora sigillati. Ebbene, l’effetto di questo mascara è speciale, cioè le ciglia sono davvero lunghe e voluminose, a differenza dei mascara ecobio che invece hanno un effetto molto più realistico e vicino alla realtà delle nostre ciglia. Dovrò farci l’abitudine. In più, a quanto pare, ci cadono tantissime ciglia a causa dell’utilizzo di mascara con brutto inci, quando invece le ciglia dovrebbero staccarsi una volta ogni mille anni, tipo. Ricordatevi queste cose.
  • Un altro prodotto che è stato proprio brutto brutto è lo shampoo UltraDolce all’olio essenziale di Lavanda ed estratto di Rosa. imageSì, ok, “tutto è soggettivo”, “a qualcun altro ha lavato bene senza problemi”, ecc ecc. Insomma, non è la prima volta che ve lo dico: questo shampoo ha un inci oggettivamente aggressivo. L’ho acquistato mesi e mesi fa, prima di iniziare ad usare roba ecobio, mi ero immolata per la scienza. Ero convinta che diluendolo sarei riuscita a non avere problemi, visto che in passato non ho mai e dico MAI avuto la forfora, oppure capelli pazzi: ero convinta di non avere la cute sensibile, di non essere soggetta a dermatiti e bla bla bla. Questo shampoo mi ha fatto venire la forfora. Problematica che si è protratta nel tempo ed è lentamente scomparsa con cowash e shampoo diluiti. Il mio abbandono ai siliconi risale al settembre-ottobre 2013, quindi più di un anno e mezzo fa: in questo periodo lentamente ho imparato il linguaggio della mia cute, la quale praticamente mi ha detto che rifiuterà qualsiasi trattamento aggressivo che le verrà propinato in futuro. Quindi se avessi usato questo shampoo a ottobre 2013 probabilmente non avrei visto alcun cambiamento; secondo questo ragionamento, per terminare il prodotto rimasto, ho regalato il flacone a mia sorella, che nel passaggio inconscio all’ecobio sui capelli sta ancora in alto mare (cioè abbiamo eliminato i siliconi ma ancora le permetto di usare UltraDolce, ErbaViva ecc), ed effettivamente lei non sta riscontrando problematiche gravi. Insomma, state certi che non lo comprerò ancora e nemmeno lo consiglierò in futuro.
  • Per risollevarci il morale, in compenso, sono riuscita a terminare anche lo shampoo della linea In’S Bio, acquistato circa un anno fa. imageForse in articoli precedenti vi avevo detto che prima di conoscere il metodo della diluizione, avevo fatto questo acquisto a scatola chiusa: il prodotto è estremamente liquido e credo sia proprio impossibile utilizzarlo senza diluirlo. Invece negli ultimi mesi (anche prima di usare il GreeNatural) l’ho adoperato con piacere, senza alcun problema. Ripeto lo stesso concetto per l’ennesima volta: se una persona coi siliconi nei capelli utilizzasse questo prodotto non noterebbe alcun miglioramento, anzi, dopo il lavaggio i capelli potrebbero risultare più sporchi di prima. A proposito di questo shampoo posso dire che è super economico, quindi può essere sfruttato per esperimenti scientifici tipo la prima prova dell’ecobio sulla chioma, oppure lo shampoo alla cipolla… Per il resto: c’è di meglio, mi sono trovata meglio con altri prodotti, ma questo non è assolutamente sconsigliabile. Spero d’essermi spiegata in maniera adeguata. 😛

Ho concluso la lista dei prodotti terminati nel mese di aprile. Credo vi facciano piacere delle mini recensioni sui prodotti terminati dei vari periodi, perché è sempre comodo sapere cosa si sta per acquistare, approfittando dell’esperienza sulla pelle degli altri.

Ci vediamo nel prossimo articolo, che rappresenterà principalmente una serie di nozioni a proposito di un ingrediente che un po’ tutti abbiamo nella mensola più alta e impolverata della cucina…

Alla prossima!

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