Negli ultimi tempi ho avuto modo di testare tre konjac sponge: una per pelli miste e una per pelli secche, rispettivamente quella verde e quella rossa della Konjac Sponge Company, più una per tutti i tipi di pelle, di colore nero, acquistata da Tiger. Vorrei proporvi qui una sorta di confronto.
Buongiorno lettori! Come dicevo nell’intro, nell’ultimo paio d’anni, a Natale mi son sempre fatta regalare un buono regalo da un ecobio e-commerce, il primo da EcoBelli e il secondo da BioEco-Shop. Nel primo ordine ho deciso di destinare una decina d’euro all’acquisto della konjac sponge per viso all’argilla verde, per pelli miste; invece nel secondo ho scelto la spugnetta all’argilla rossa per pelli secche. Poi, nel periodo di gennaio 2016, ovvero il primo gennaio in cui ho frequentato Tiger, ho trovato, proprio in uno dei negozi, una konjac sponge unica, cioè presente in una sola variante, di colore nero a tre euro.
Generalmente potrei dirvi che la konjac è una pianta di origine asiatica che, in patria, viene anche usata in ambito alimentare, dando vita a una densa gelatina la quale bagnata con acqua ha la capacità di aumentare di volume di circa 70 volte. Ha quindi preso piede come integratore con la funzione di interrompere o diminuire il senso di fame. Spesso viene usata addirittura nella produzione gomme da masticare.
Nel nostro caso, con la konjac vengono create delle spugnette che hanno la funzione di purificare, esfoliare la pelle eseguendo un’azione assimilabile a quella di un delicatissimo scrub. Queste spugnette sono caratterizzate da immensa morbidezza e sono divertenti, perché quando si disidratano diminuiscono le dimensioni e diventano super rigide. Per usarle infatti bisogna idratarle immergendole in acqua, per renderle nuovamente morbide. Proseguendo nell’articolo incontrerete alcuni video dimostrativi che ho registrato per farvi capire il tipo di consistenza.
La spugnetta di Konjac Sponge Company viene fornita all’interno di una bustina con una sezione trasparente che permette di visionare l’articolo e di palparlo per percepirne la consistenza. Inizio qui con un piccolo confronto: la spugnetta verde era già idratata e quindi morbida, e la bustina trasparente era ricoperta sull’interno dalla condensa; quella rossa invece era rigida (e nella bustina non c’era condensa).
Ora voi vi starete domandando “se la konjac è una pianta, come mai esistono spugnette di colori diversi?”, e fate bene. Esistono delle aziende, ma anche dei siti come MiniInTheBox, che vendono a poco le spugnette di konjac classica, di colore bianco candido. Le spugnette della Konjac Sponge Company sono principalmente aggiunte ad argille diverse. Da qui avremo la spugnetta all’argilla verde di colore verde, la spugnetta all’argilla rossa di colore rosso, la spugnetta all’argilla rosa di colore rosa, ma anche al bamboo di colore nero o al tè verde ancora una volta verde, o alla camomilla di colore arancione. Esistono anche quelle bianche (senza sostanza aggiunta), oppure esistono quelle caratterizzate da forma diversa (ad esempio quella alternativa nella versione San Valentino a forma di cuore, o a forma di angelo, oppure ancora quelle per il corpo rettangolari ergonomiche), quelle per bambini, quelle per uomini o addirittura quelle per cani.
Fatta questa premessa generale vorrei iniziare con le mie recensioni. Sottolineo il fatto che queste due spugnette sono state da me acquistate, quindi non derivano da alcuna collaborazione.
- BUSTINA. Probabilmente negli anni la confezione delle spugnette di Konjac Sponge Company è stata modificata due o tre volte. Le bustine delle mie spugnette acquistate con un anno di distanza erano differenti. La prima (argilla verde) era lucida e più flessibile, la seconda (argilla rossa) era opaca e più rigida. All’interno della bustina sono presenti le informazioni e le istruzioni per l’uso. Come dicevo prima, nella confezione della spugnetta verde, che potete visionare nel video sopra, la konjac sponge era già morbida e idratata, ed erano presenti e chiaramente visibili delle goccioline d’acqua. Scrissi subito su Fb a EcoBelli per chiedere se fosse stata contaminata, ma i proprietari mi risposero che avevano deciso di rivendere la versione della spugnetta già idratata. Quindi evidentemente ne esistono anche versioni disidratate, tant’è che l’ultima, quella all’argilla rossa, era rigida.
- CONSISTENZA. A parte i due diversi stati d’idratazione della spugna chiusa ermeticamente all’interno della confezione, le due spugnette sono diverse anche una volta aperte. Quella verde, i primi tempi, era più morbida e delicata; quella rossa invece, mi è parsa subito più rigida e robusta. Entrambe svolgono comunque un’azione delicata sul viso, senza mai graffiare assolutamente la pelle.
- USO. La spugnetta, prima di essere passata sul viso, deve essere idratata con l’acqua e può essere usata in accompagno ad un ulteriore detergente oppure da sole, per usufruire semplicemente dei benefìci dell’argilla. Io ho usato le spugne in entrambi i modi e posso parlarvi delle mie opinioni a riguardo nel paragrafetto sull’effetto, poco più giù. Le spugnette hanno un diametro di circa 8cm una volta idratate, rientrano nel palmo della nostra mano e hanno una parete piatta e una parete convessa. Quella piatta è quella che viene a contatto con il viso, invece quella convessa è così tondeggiante perché funge da impugnatura durante l’utilizzo. Dopo diversi mesi di utilizzo, infatti, la parte piatta risulta più rigida, lucida e rovinata rispetto a quella tondeggiante, la quale invece si presenta strappata a causa delle sollecitazioni meccaniche delle dita durante il movimento di massaggio sul viso.
- CONSERVAZIONE. Questa non è una mia opinione, bensì una regola generale: le spugnette, una volta bagnate e passate sul viso non devono essere strizzate, perché il materiale che le compone è praticamente un cuscinetto bucherellato talmente delicato che rischia di strapparsi. L’ideale sarebbe quello di appiattirle tra i palmi delle mani il più possibile, al fine di far colare via l’acqua in eccesso. La spugnetta non deve essere riposta appoggiata su un piano, perché l’umidità che resta inevitabilmente intrappolata all’interno delle varie caverne rischia di ristagnare e dar vita alla muffa, che si presenta come delle macchie di colore verde acido/scuro. Per prevenire l’ammuffimento, infatti, i produttori hanno fornito le spugnette di fili di spago annodati, utili per appenderle nel vuoto, tipo vicino al maniglione di una finestra, oppure su una mensola, o sul doccino della doccia durante il non utilizzo. E’ importante che la spugnetta non entri in contatto con alcun oggetto durante l’asciugatura: la mia prima konjac sponge ha formato la muffa perché era stata appesa vicino alla maniglia della finestra, troppo vicina alla finestra stessa, quindi, entrando in contatto la spugnetta con la parte verticale della finestra, sulla parete piatta l’umidità ha ristagnato, ammuffendo.
- DETERIORAMENTO. La muffa è parte integrante del deterioramento della spugnetta. Essa risulta infatti uno dei primi segni di rovina. Il secondo posto, in linea di massima, può essere occupato dalla rottura dei rapporti di continuità del materiale proprio che forma la spugnetta, cioè la spugnetta è già piena di buchi e le parti sottili che la formano si strappano facilmente, soprattutto se il prodotto viene conservato male o usato con prepotenza. Nel video di unboxing dell’haul da EcoBio-Shop (di cui trovate qui il link) vi avevo mostrato, al minuto 10:30 , la mia vecchia konjac sponge verde e la confezione della rossa. Vi consiglio di dare un’occhiata per concretizzare nella vostra mente l’immagine del deterioramento della spugnetta. La casa produttrice, inoltre, ritiene un giusto periodo vitale i primi tre mesi dal primo utilizzo. Sinceramente io ritengo che un prodotto che costa circa 10€ MERITI una vita più lunga, tant’è che io ho usato la mia spugnetta verde per circa un anno, con un lungo intervallo durante la stagione estiva. Ho sfruttato il più possibile le parti ancora utilizzabili fino all’acquisto della spugnetta rossa.
- EFFETTO. In questa sezione ho deciso di far rientrare le motivazioni per cui ho cambiato la tipologia di spugna nel tempo. Nel periodo in cui ho acquistato la spugna all’argilla verde, ho seguito la dicitura “per pelli miste”, dato che la mia pelle del viso era evidentemente mista, caratterizzata da zone grasse e zone secche provviste di bellissimi punti neri. Ho iniziato a usare la spugnetta verde in febbraio 2015 e durante i periodi invernali di tutto il 2015, mentre la usavo, la pelle ha iniziato a seccarsi in alcune zone che si possono assimilare alle rughe d’espressione intorno alla bocca. Ho concluso che l’argilla verde era troppo sgrassante per il mio tipo di pelle quindi ho continuato ad usarla fino al completo deterioramento. Ho acquistato la spugnetta all’argilla rossa in dicembre 2015 e ho subito notato la differenza: l’argilla rossa è consigliata alle pelli sensibili bisognose di idratazione, infatti le zone secche e arrossate si sono subito alleviate fino a sparire senza lasciar tracce.
Concludo qui le mie considerazioni a proposito delle Konjac Sponge all’argilla verde e all’argilla rossa. Vorrei aprire un nuovo paragrafo per recensire la spugnetta nera di Tiger.
La konjac acquistata da Tiger è una vera schifezza. All’epoca io segnalai questa offerta sulla pagina FB associata a questo gruppo perché una konjac a prezzi così stracciati non si era mai vista. Ora, perché ho detto che è una schifezza? Innanzitutto perché secondo me non è in vera konjac bensì in un materiale fasullo in simil plastica. Io l’ho usata e conservata allo stesso modo delle altre due originali, però a differenza delle altre, questa spugna nera diventa rigida molto velocemente quando la lascio ad asciugare (in poche ore si disidrata completamente – le originali ci impiegano un paio di giorni). In più, la sensazione sulla pelle è lo stesso di quelle spugnette in retina da profumeria. L’effetto esfoliante sicuramente sarà stato portato a termine, ma non posso dire che l’azione sia delicata come quella delle Konjac originali. Comunque, chi non ha evidenti problemi di sensibilità del viso o di pelle secca, questa spugnetta può anche essere usata per fare una prova. Ricordate però che Tiger ha offerte mensili, quindi probabilmente questa konjac sarà esposta solo nel mese di gennaio.
Considerato a questo punto che la konjac nera di Tiger è per pelli non particolari, spero che la mia esperienza possa essere utile alle ragazze indecise tra il considerare la propria pelle del viso secca o mista, per quanto riguarda le originali. Direi che nel caso in cui la pelle tenda a seccarsi molto, consiglio la detersione più delicata dell’argilla rossa.
Se siete insicuri sulla descrizione del prodotto, vi consiglio di cercarla sui vari siti di e-commerce italiani, perché ognuno di questi ne riporta una diversa. Calcolando che il prodotto è sempre lo stesso, potete comunque acquistare dal sito/bioprofumeria che più vi conviene.
Grazie per la visione,
Vi aspetto nel prossimo articolo!