Terza, e non ultima, puntata di recensioni marcata Neve Cosmetics, il mio make up brand preferito. Vi parlo della mia palette personalizzata e delle cialde che ho scelto per allestirla.
Buongiorno amici lettori! Abbiamo parlato di Neve in altri articoli, come sapete infatti ho deciso di fare tante piccole recensioni praticamente di tutti i cosmetici che ho, suddividendoli per brand, perché le opinioni online non sono mai troppe. Vi ho già parlato dei barattolini di make up minerale, delle matite e oggi invece mi voglio dedicare alla palette.
Siccome ero già in possesso, in seguito a rifornimenti da qualche ecobio ecommerce, di alcune cialdine sfuse, ad esempio Giada di Alkemilla, Croissant e Plastic di Neve, ho deciso di usufruire di uno dei buoni regalo che mi faccio spesso regalare appunto in occasione di qualche compleanno, Natale ecc, per acquistare una palette da dieci di Neve, avendo però appurato, dopo uno studio accurato, che anche la cialda di Alkemilla – un marchio differente- fosse compatibile.
Avendo adocchiato la palette di Neve “Scurissimi” già bell’e pronta, ma possedendo già di mio alcune cialdine, ho deciso di comporre una palette “da viaggio” praticamente, con ombretti armocromaticamente compatibili con la mia stagione, più la cialda che uso come cipria e illuminante, lasciandomi qualche spazietto per il futuro. Da uno dei miei ultimi ordini, infatti (ve ne parlavo nell’haul da Bioalchemilla – consiglio di leggerlo) ho acquistato le cialde Espresso, Tattoo, Veleno e Twilight, in modo tale da riservarmi tre spazi per eventuali ulteriori acquisti. Come saprete se avete letto l’haul di Bioalchemilla, questo e-commerce sbagliò a leggere la mia ordinazione e mi inviò Velvet al posto di Veleno. Dopo la segnalazione mi hanno inviato anche la cialdina che avevo richiesto senza chiedere Velvet indietro, quindi praticamente ora ho 8/10 di palette occupata. Mi riservo i due spazietti per qualche altro colore un po’ differente dalle mie 50 sfumature di marrone (personalmente ho adocchiato Fiori d’ombra e Mela Stregata).
Inizio subito a parlarvi di tutti i prodotti, soffermandomi anche sulla palette stessa, e non solo sulle polveri pressate in cialda.
- Palette personalizzabile da 10.
Ho cercato sul sito originale di Neve questo prodotto per linkarvelo e mi sono accorta che, ora come ora, l’unica palette da dieci spazi disponibile è diversa dalla mia. Come potrete vedere dalle fotografie che allego all’articolo, la mia palette è di plastica blu scuro, e riporta sullo sportellino il disegno di un arco e il logo, stampati con una vernice argentata. Al momento, come dicevo, l’unica palette da dieci sul sito risulta essere una “Neon” di un color grigio fango. Sicuramente esteticamente sono differenti, in quanto si distinguono sia per fantasia che per colore, ma il funzionamento dovrebbe essere lo stesso.
Queste palette sono composte da due elementi collegati: uno sportellino apribile in plastica sottile non trasparente, che serve appunto a richiudersi e a proteggere le cialdine, e una porzione più spessa, la quale invece offre gli spazi per l’alloggiamento delle cialdine, una lastra magnetica nascosta che serve a mantenere le cialdine fissate nei loro spazi e una placca più grossa costituita da una specie di spugna rigida, che ricopre la lastra metallica e avvolge le cialdine.
Quest’ultima ha funzione di esisterle sottoforma di spugna proprio per rendere possibile il recupero delle cialdine dagli spazi di alloggiamento, permettendoci di abbassarla con il dito e di sollevare il bordino lievemente concavo della cialda con l’unghia. C’è una foto dimostrativa nello slideshow qui sotto.
La cosa che mi lascia perplessa, non solo di questa palette ma del brand in generale, è che investono poco sulle “chiusure”, a mio modestissimo parere. Così come le chiusure ermetiche delle pochettine di plastica trasparente della Neve sono molto precarie e si rompono solo a guardarle, anche la chiusura della palette mi sembra molto poco durevole.
Essa è composta da un meccanismo, sì, intuitivo (si tratta di un pulsantino rettangolare sulla porzione inferiore della palette stessa, il quale si incastra in una fessura predisposta della porzione superiore), ma anche incerto, perché mi dà l’idea di essere facile alle rotture.
In più, il bottoncino rettangolare, quando la palette è aperta, risulta scoperto e molto mobile: mi piacerebbe che fosse assicurato da qualcosa di più coprente e “protettivo”; il procedimento dell’apertura è semplice, come dicevo prima, bisogna solo cliccare il bottoncino e uno scatto permette al coperchio di sollevarsi, ma la chiusura mi incute tutte le volte un certo timore: bisogna forzare il coperchio contro la base inferiore esercitando una buona pressione, al che, un suono tipo STACK ci informa del correttamente avvenuto sigillo. E’ proprio la questione di dover fare forza tra i due elementi che mi fa paura: oppongono resistenza come se stessimo costringendo un cuneo in una guida che non è compatibile (?). Spero di esser stata chiara.
Quindi, la descrizione della palette dice “palette personalizzabile professionale”. Io, se fossi una professionista, opterei per una palette più resistente agli stimoli meccanici. Spero che questa opinione sia vista da Neve come una critica costruttiva stimolante per creare qualcosa di più solido.
Iniziamo con le cialdine. Questo è l’unico illuminante della mia collezione, quindi lo inserisco per primo e ci togliamo il pensiero. Ho scelto questo prodotto per usarlo a mo’ di cipria, da prelevare quindi con pennellone e spolverare sullo strato di fondotinta o sui make up completati per fissarli e renderli più durevoli.
Siccome non sono solita utilizzare il fondotinta per i miei make up, perché preferisco protezione e leggerezza della singola crema viso (e perché ritengo di avere relativamente una bella pelle, quindi non sento il bisogno di menomarmi con uno strato di intonaco – pericoloso e piuttosto scomodo per chi come me si tocca in continuazione in viso)… ho iniziato a usare Plastic semplicemente come un illuminante, sia nel contouring più elaborato per nascondere quelle che potrei definire occhiaie, sia spennellato dolcemente sugli zigomi per regalarmi un tocco di luce quando insisto sulla profondità del trucco occhi.
Si tratta di un color crema molto naturale e facilmente sfumabile che tende a svanire lasciando solamente una parvenza di satinato, e può essere usato per illuminare l’arco sopraccigliare o l’angolo interno degli occhi senza dare l’impressione di qualcosa di artefatto.
Questa cialda è una delle prime che ho acquistato. In generale l’anteprima sul sito di Neve è molto realistica rispetto al colore della cialda dal vivo.
E’ un marrone caldo satinato molto chiaro e polveroso, ideale per zone di transizione dei make up occhi e versatile per quelle sfumature della piega dell’occhio che contornano una palpebra semplice ed elegante o più estrosa e divertente: lo posso praticamente usare accoppiato a tutti gli altri ombretti della mia collezione (non parlo solo di queste cialde di Neve). Alcuni esempi?
Uso Croissant nella piega o per disegnare l’angolo esterno dell’occhio per dare dinamismo allo sguardo quando sulla palpebra uso Daphne #2 di Nabla o Carnaby Street di Neve, lo uso quando c’è per esempio un duochrome per “stopparlo”, vedi Camaleonte di Neve oppure gli stessi Veleno e Twilight presenti in palette.
Può essere usato tranquillamente di giorno senza sforare, oppure di sera in make up anche leggeri ed eleganti, appunto. L’alternativa a Croissant per la sera è Espresso.
Come dicevo, questa è l’alternativa da sera a Croissant: parliamo di un marrone scuro, opaco, pieno, che ricorda appunto la vista e anche il profumo del nostro caffé (metaforicamente). Nell’immagine con gli swatch si percepisce proprio la contrapposizione con Croissant.
Chi meglio di Espresso riesce a riempire lo sguardo, a dargli profondità e a renderlo caldo e sensuale e allo stesso tempo fresco e terroso?
Io vedo Espresso sia come solista, in un simil smokey eye, sia come accompagnatore di qualche ombretto shimmer più chiaro. Che so, con Giada di Alkemilla, con un Ramato di PuroBio, o in contrasto con un Coral Reef della stessa Neve. Certamente immancabile nelle nostre uscite autunnali.
Un altro scurone opaco autunnale. Secondo la scheda prodotto si tratta di una sorta di grigio violaceo. Più che grigio io lo vedo marrone, anzi un incontro tra il nero, il marrone e il viola. Ci vedo poco di grigio, insomma. Credo che il nome voglia ricordare l’effetto che il tatuaggio nero assume sulla pelle .
Tattoo è una versione ancora più dark di Espresso. Gli si può sostituire negli abbinamenti con gli shimmer più chiari, i quali però devono essere più intensi rispetto a quelli che avevamo associato a Espresso. Per esempio lo vedrei bene in uno smokey eye scurissimo, associato alle 50 sfumature di marrone – come dicevo all’inizio 😛 -, oppure nell’angolo esterno dell’occhio vicino a un bel viola, un bel verdone, un bel mattone. Magari insieme anche a un bel rossettone profondo. 😀
A grosse pennellate per un make up da sera; a piccoli tocchi in un make up da giorno.
Ecco uno dei duochrome più duochrome che si può. E’ un marrone scuro o è un verde satinato? Entrambi, in base alla luce che ci illumina.
Ottimo per illuminare a sua volta gli occhi che spaziano dal color sabbia, all’hazel, al castano. In alcuni momenti vedo la sfumatura verde come un dorato, in altri momenti assume addirittura dei toni del verde acqua tipo le code delle sirenette!
E’ bellissimo in outfit monocolor scuroni, per far balzare l’aspettativa dell’osservatore. Associato a un colore di transizione scuro come appunto Tattoo o Espresso crea un dinamismo eccezionale nelle giornate noiose, magari lavorative, e accoglie lo spirito ludico delle uscite di piacere in maniera del tutto disimpegnata.
Questo è l’ombretto incriminato, non desiderato, che mi è stato inviato per un errore di lettura quando ho ordinato Veleno. In realtà non solo la palette e la mia collezione, ma anche la sottoscritta, l’hanno subito accolto e apprezzato, perché, nonostante sia un colore così acceso, in realtà è meno “pazzo” di come possa sembrare.
Innanzitutto è un violetto caldo molto polveroso. La scheda prodotto ricorda anche la presenza di qualche pigmento fuchsia. Il colore vellutato (velvet) della cialda pare ricordare davvero un pezzetto di velluto; al contrario, il colore swatchato è molto meno intenso rispetto alle aspettative che ci eravamo fatti.
Pertanto l’ho usato spesso per farmi gli occhioni da cerbiatta in un trucco-non trucco con eyeliner sottile e ciglia nude piegate all’inverosimile. Sembra non esistere sulla palpebra se lo stendiamo in piccoli tocchi: crea solo un colorito salutare e sensuale, percepibile ma non visibile!
Al contrario, non l’ho ancora mai usato in alcun make up concreto che non fosse per occasioni diverse dai travestimenti (tipo Halloween). L’ho programmato per un’occasione fra qualche giorno, in un trucco abbinato a un abitino turchese, sulla piega dell’occhio associato a Camaleonte. Come lo vedete?
Sicuramente una della cialde più interessanti di questa palette. E’ ancora un duochrome, ma questa volta è dato da un marroncino polveroso satinato mescolato con un bronzo/dorato. La scheda prodotto lo riporta come un grigio intenso: ho l’impressione che vedano grigio ovunque 😛 , a me non sembra grigio.
Edit. Avete presente la questione dell’abito bianco e oro o marrone e blu dell’anno scorso? Ecco, ora come ora Twilight mi sembra un incrocio tra un marrone dorato e un grigio asfalto. Qualcosa non mi quadra. … Pazienza, che siano tante tonalità dello stesso duochrome? Termine che ormai non calza più: dovrebbero chiamarlo threechrome, o quadrichrome (?) …
Al contrario di Velvet (che sembrava più intenso in cialda ma meno intenso nella realtà), Twilight sembra meno intenso in cialda, in realtà invece è uno scurone pazzesco. Lo vedete nei miei swatches, se volessimo creare una classifica tra questi, Twilight si troverebbe sicuramente al fianco di Tattoo. L’avreste mai detto dall’anteprima delle schede prodotto?
Secondo me Twilight in assolo sull’intera palpebra, anche raggiungendo la piega dell’occhio e superandola, espandendosi fino a poco prima dell’arco sopraccigliare, in uno smokey tutto di un colore, renderebbe giustizia a tutte le sfumature che lo contraddistinguono. Altrimenti lo possiamo vedere come un classico noioso autunnale delimitato e costretto sulla palpebra con un po’ di transizione marroncina più chiara. A voi la scelta.
In generale le cialdine della Neve sono identiche a quelle di Alkemilla: hanno un formato metallico dal diametro di 36 millimetri e dal peso di 3 grammi di polvere pressata in cialda, arricchita da vitamine per una migliore scrivenza. Le formule dei prodotti di cui ho parlato sono ovviamente senza siliconi, petrolati o parabeni. Non ECOBIO, perché ecobio significa proveniente da agricoltura biologica, e in questi prodotti non c’è nulla di coltivato, non si tratta di piante, quindi non c’è nulla che può essere biologico.
Se non le acquistate in una palette già organizzata, vi vengono inviate chiuse e protette in una confezioncina plastificata richiudibile, nella quale potete tranquillamente riporre le vostre cialdine in attesa dell’acquisto di una palette.
P. S. Magari non ci avrete fatto caso, ma negli swatches ho inserito anche Giada di Alkemilla. Ho deciso di inserirla visto che nelle foto della palette è presente anche lei e non volevo si offendesse. ù.ù
Abbiamo terminato oggi non solo l’articolo in sé, ma anche i post di settembre.
Al solito spero che questo articolo vi sia stato d’aiuto e sarei felice di conoscere le vostre opinioni.
Grazie a tutti per aver dato peso alle mie parole,
… E ci vediamo presto con un nuovo articolo!
Alla prossima!
P. P. S. Vi segnalo una iniziativa imperdibile di una pagina che seguo che si chiama La Pagina Degli Sconti, che ci segnala a sua volta la possibilità di stampare 50 fotografie e di pagarle solo 2,99€ ritirandole direttamente da un fotografo della vostra zona. Io ne ho già usufruito. Vi consiglio di sbrigarvi perché la promo è valida fino alla fine di settembre! Ecco il link! 😀